Intervista esclusiva a Elvis Feletto
Incredibile colpo di mercato dell'A.S. DoitCalcio 2001 che si assicura, con un contratto trettennale, le prestazioni calcistiche di Elvis Feletto, attaccante, classe 2006, figlio d'arte del grandissimo Moreno Feletto.
DoitCalcio.it si è assicurato un'intervista esclusiva col neo giallonero.
GD: Giornalista DoitCalcio.it
EF: Elvis Feletto
GD: Buongiorno Elvis e benvenuto nella squadra del toporagno.
EF: Grazie, grazie, per me è un onore, sono contentissimo.
GD: Suo padre Moreno ha giocato per tanto tempo con questa maglia e, purtroppo, ci giocherà ancora molto. Pensa di essere bravo come lui?
EF: Spero proprio di no. Mi sto allenando molto e conto di riuscire a fare almeno 2 scatti a partita raddoppiando il record di mio padre: 1 scatto fatto il 30 novembre del 2005 (DoitCalcio Vs. Scala di Milano 12-9 n.d.r.)
GD: Senta, pare che il suo vero nome non sia Elvis, ma Matteo. Come mai si fa chiamare Elvis?
EF: Sto conducendo una lunga battaglia legale coadiuvato dagli avvocati del DoitCalcio, l'Avv. Racano e l'Avv. Cortiana: per ora ho ottenuto il nome Elvis così come avrebbero voluto i risultati del sondaggione del sito DoitCalcio.it; il prossimo step è quello di mandare all'ergastolo mio padre Moreno per non aver rispettato il volere del popolo giallonero.
GD: com'è il rapporto con suo padre? Condividete gli stessi interessi?
EF: mah, a parte l'amore per la squadra del toporagno e l'odio per i Tignosi, direi che non abbiamo molte cose in comune: io amo la musica classica, Mozart e Chopin in particolare, e adoro discutere di filosofia Kantiana. Ho provato a chiedere a papà che ne pensava sul concetto di "contenuto della conoscenza umana", come essa non possa corrispondere alle cose come sono in se stesse e come il contenuto della coscienza non permetta di conoscere le cose in modo che corrispondano alla realtà, poiché la coscienza opera sulla realtà un processo di mediazione e tale mediazione impedisce necessariamente l'accesso alla fonte autentica della realtà ... ma lui mi ha risposto con un rutto.
GD: Ma nel suo ruolo di padre, Moreno, com'è?
EF: Non sarebbe male, anche se non gradisco il suo personalissimo modo di farmi il bagnetto.
DoitCalcio.it si è assicurato un'intervista esclusiva col neo giallonero.
GD: Giornalista DoitCalcio.it
EF: Elvis Feletto
GD: Buongiorno Elvis e benvenuto nella squadra del toporagno.
EF: Grazie, grazie, per me è un onore, sono contentissimo.
GD: Suo padre Moreno ha giocato per tanto tempo con questa maglia e, purtroppo, ci giocherà ancora molto. Pensa di essere bravo come lui?
EF: Spero proprio di no. Mi sto allenando molto e conto di riuscire a fare almeno 2 scatti a partita raddoppiando il record di mio padre: 1 scatto fatto il 30 novembre del 2005 (DoitCalcio Vs. Scala di Milano 12-9 n.d.r.)
GD: Senta, pare che il suo vero nome non sia Elvis, ma Matteo. Come mai si fa chiamare Elvis?
EF: Sto conducendo una lunga battaglia legale coadiuvato dagli avvocati del DoitCalcio, l'Avv. Racano e l'Avv. Cortiana: per ora ho ottenuto il nome Elvis così come avrebbero voluto i risultati del sondaggione del sito DoitCalcio.it; il prossimo step è quello di mandare all'ergastolo mio padre Moreno per non aver rispettato il volere del popolo giallonero.
GD: com'è il rapporto con suo padre? Condividete gli stessi interessi?
EF: mah, a parte l'amore per la squadra del toporagno e l'odio per i Tignosi, direi che non abbiamo molte cose in comune: io amo la musica classica, Mozart e Chopin in particolare, e adoro discutere di filosofia Kantiana. Ho provato a chiedere a papà che ne pensava sul concetto di "contenuto della conoscenza umana", come essa non possa corrispondere alle cose come sono in se stesse e come il contenuto della coscienza non permetta di conoscere le cose in modo che corrispondano alla realtà, poiché la coscienza opera sulla realtà un processo di mediazione e tale mediazione impedisce necessariamente l'accesso alla fonte autentica della realtà ... ma lui mi ha risposto con un rutto.
GD: Ma nel suo ruolo di padre, Moreno, com'è?
EF: Non sarebbe male, anche se non gradisco il suo personalissimo modo di farmi il bagnetto.
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