giovedì, novembre 17, 2005

Il punto di Giorgio Tosatti


Solo per un osservatore troppo superficiale la sconfitta umiliante del DoIt Calcio di ieri sera contro i Tignosi può essere vista come un episodio. Analizzando la stagione 2005/2006 del team del toporagno si possono fare alcune considerazioni molto interessanti che mostrano un declino preoccupante.
Le partite giocata sono state 11, con 9 sconfitte e 2 vittorie
Di queste 9 sconfitte, 7 sono state contro i Tignosi (su 7 incontri), una contro Opera21(squadra non irresistibile, avanti con l’età ma di buona esperienza), una contro il Real Doit (unica giustificazione, viste le tantissime assenze).
Pur sottolineando l’indubbio valore dei Tignosi (in formazione tipo è assai poco probabile una loro sconfitta contro i giallo-neri), ci sono alcuni aspetti da sottolineare. Innanzitutto l’ossatura della squadra: i Tignosi ricorrono al minimo al turn-over, mantenendo praticamente fisso lo scheletro della squadra. Dentro un modulo collaudato, le pedine si muovono a memoria, ed essendo tutte molto dotate atleticamente e tecnicamente, riescono a rendere facili anche le cose più difficili.
Il DoIt Calcio al contrario non ha più una formazione tipo.
Le scorse due stagioni (2003/2004 e 2004/2005), la formazione titolare era sempre Pini-Pizzi-Andrea Figari-Aldo Figari-Bertino-Conz-Deantoni: gli schemi erano consolidati, le geometrie ripetitive ma efficaci. In pratica si vedeva una squadra, non un accozzaglia di solisti.
Nella stagione attuale sono stati utilizzati 21 giocatori in 11 partite e mai la stessa formazione in due partite consecutive. Un primo problema è il portiere: il DoIt Calcio ha in rosa quattro portieri ma non si capisce quale sia il titolare. Racano è rientrato alla prima di campionato per prendere 11 pappine e sparire, Vitalini è stato il migliore nelle poche partite giocate, Pini si è visto una volta soltanto, scatenando il delirio nei tifosi di vecchia data ma un infortunio lo tiene lontano dai campi, Defeo, dopo una stagione passata travolgente sta collezionando errori su errori.
La difesa del DoIt Calcio è a tratti imbarazzante: in mancanza di Aldo (peraltro lontano anni luce dalle prestazioni gladiatorie del passato) il mister Conz è costretto a schierare centrale il terzino fluidificante Illo, il quale si sacrifica volentieri, pur non gradendo il ruolo. Il centrale-gentiluomo, non avvezzo al fallo tattico, fatica molto a contenere i centravanti avversari, di conseguenza tutta la squadra tende ad arretrare, creando un “tappo” in area di rigore, con conseguenze prevedibili. Inoltre la fascia non è più terra di conquista per i vari Pizzi e Bertino, ormai sex-symbol fuori dal campo ma stanchi puledri imbolsiti nei verdi prati della Bovisasca.
Purtroppo però i problemi non finiscono qui: il declino fisico-tecnico di Deantoni (imbarazzante il suo uso sistematico del solo piede sinistro e la prevedibilità delle sue azioni) e la poca concretezza di mister Conz rendono l’attacco del DoIt Calcio troppo sterile per impensierire avversari come i Tignosi. L’unico in grado di garantire “peso” in attacco è Ottanà ma gli infortuni e la testardaggine con la quale cerca il gol a scapito delle triangolazioni con i compagni lo rende meno pericoloso.
Per finire manca un filtro a centrocampo (un giocatore alla Pirlo), in grado di coprire le avanzate avversarie e rilanciare l’azione con ripartente veloci.
Sembrano lontani i tempi in cui il DoIt Calcio era a ridosso della zona Champions League: adesso la parola d’ordine è salvezza. Purtroppo, non sarà facile.